LE LUCI DI KAZAN
gilberto zorio
Sabato 21 Settembre 2002 alle ore 18.30 si inaugurerà presso la nuova sede della OTTO Gallery Arte Contemporanea, Via D’Azeglio 55, Bologna, la mostra personale di Gilberto Zorio.
E’ la quarta collaborazione, dopo la precedente mostra personale A Kazan – Settembre ’96 – la collettiva Ottoerotici – Maggio ’98 (Carol Rama, Clemente, Mainolfi, Mapplethorpe, Caccioni, Arcangelo, Pizzi Cannella), e per ultima la mostra a due con Giovanni Manfredini – Gennaio 2000. Anche in quest’occasione l’artista lavorerà e realizzerà appositamente opere per lo spazio della galleria, affiancate da alcuni lavori meno recenti.
Esponente dell’Arte Povera, Gilberto Zorio è un artista riconosciuto nell’ambito internazionale; suoi lavori sono presenti in numerose collezioni di importanti musei in tutto il mondo quali il MOMA e il Guggenheim di New York, lo Stedelijk di Amsterdam, il Centre Georges Pompidou di Parigi, lo SMAK di Gent, il Museo di Porto, il Museo di Rivoli e la GAM di Torino, il Museo Pecci di Prato, la GAM di Bologna ed altri ancora.
L’itinerario artistico di Gilberto Zorio accentua lo sgomento della frammentazione forzando linguisticamente il dato compositivo nell’esasperazione dei propri elementi costitutivi. Si sviluppa così una sorta di scomposizione sistematica delle leggi fisiche che governano la materia per liberare nuove e inattese energie. La combinazione di elementi primordiali (rame, creta, piombo) e le loro mutazioni (catrame, solfato di rame), tutto si confonde e si trasforma in quest’arte che si abbandona al caos distruttore della combustione per riemergere nell’alchimia magica di un’armonia relegata alle oscure profondità dell’anima. Le stelle e le canoe, i crogiuoli e gli alambicchi, sono le immagini sospese di un mondo incantato, che affiora magicamente dalla materia. Quelle di Zorio sono opere che rivelano altre realtà e altre possibilità; è un’arte che raccoglie e offre l’energia del mondo e dell’individuo, che oscilla pericolosamente fra il tutto e il nulla.
Gilberto Zorio torna ad esporre a Bologna dopo notevoli presenze, nel corso dell’ultimo anno, in importanti spazi espositivi pubblici tra cui si può citare la sua personale al D.I.A. Center di New York e la sua presenza all’interno della mostra sull’Arte Povera che da circa un anno e mezzo sta attraversando importanti musei americani e ultimamente anche australiani.