DISEGNO E PROGETTO

massimo iosa ghini

Questa mostra personale di Massimo Iosa Ghini, Disegno e Progetto, rappresenta la prima tappa di un percorso nel mondo del progetto che la OTTO Gallery ha intenzione di intraprendere e che allarga gli orizzonti espositivi della galleria a quelle ricerche che hanno al loro centro la dimensione progettuale e i cui linguaggi, provenienti dall’architettura e dal design, appartengono a un ambito che potrebbe essere definito in termini teorici di “cultura materiale”, ma che danno luogo a risultati estetici caratterizzati da una valenza artistica altissima.

La mostra Disegno e Progetto è emblematica da questo punto di vista e si articola intorno al disegno di Massimo Iosa Ghini, indispensabile e necessario elemento fondante nonché filo conduttore di tutto il suo percorso creativo e progettuale.

Ogni progetto nasce dal disegno che per Massimo Iosa Ghini, narratore di forme, spazi e ambienti, prima ancora che architetto e designer, è pensiero e metodo, precisa e riconoscibile cifra stilistica che si esplica in un segno coerente, veloce e fluido. Linee sinuose e forti danno vita a sagome svasate e sfidanti, tagli obliqui e diagonali che creano forme dinamiche e slanciate nelle quali si legge la matrice “bolidista”.

Nella prima sala espositiva sono posti disegni di città ideali, immagini che danno conto della grande capacità di Massimo Iosa Ghini di immaginare e visualizzare con il disegno. Lo studio del mondo dell’immaginazione passa attraverso il disegno, che è la prima forma dell’idea dopo quella mentale e invisibile.

 La seconda sala accoglie, invece, i disegni di progetto (d’interni, di architettura e di oggetti) che scaturiscono da una ricerca di perfezione tanto formale quanto funzionale. Qui la necessaria attenzione pragmatica ai processi della produzione impone un approccio più cosciente e il disegno sintetizza nel segno l’essenza e la definizione della funzione di un determinato prodotto, senza però che nel disegno si perda mai la bellezza della forma.

Completano la mostra, nella terza sala, un canvas di grandi proporzioni, che funge da congiunzione tra il momento ideativo rappresentato dal disegno e la fase di concreta realizzazione dell’architettura, e un plastico architettonico.

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